Infortunio Scavone, gli attimi di panico in campo nel racconto di Ciciretti

Il giocatore parla con più serenità dei terribili momenti vissuti venerdì sera e del suo pronto intervento che ha contribuito a salvare la vita al calciatore del Lecce

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Ciciretti, Ascoli Calcio
Ciciretti, Ascoli Calcio

Tutto è bene quel che finisce bene. E’ per questo che Amato Ciciretti, a distanza di quasi tre giorni dall’incidente occorso a Manuel Scavone, parla con più serenità dei terribili momenti vissuti venerdì sera e del suo pronto intervento che ha contribuito a salvare la vita al calciatore del Lecce. Di seguito le sue parole dalla pagina Facebook ufficiale dell’Ascoli Calcio Fc 1898.

“Subito dopo il contrasto aereo fra Beretta e Scavone non mi sono reso conto di quanto stava accadendo e quindi stavo andando sul pallone quando ho visto Scavone con gli occhi girati indietro. A quel punto ho capito la gravità della situazione e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella dargli due schiaffi per farlo riprendere, ma niente, gli ho aperto subito la bocca, la mandibola era serrata e, quando ci sono riuscito, mi ha dato due morsi. Intanto sono arrivati Mancosu e un altro calciatore del Lecce così ho provato a riaprirgli la bocca tenendo indietro i denti e contemporaneamente Mancosu gli estraeva la lingua. Sono rimasto molto colpito, ancor più perché con Scavone avevo giocato l’anno scorso a Parma, lo conosco. Gli ho mandato un messaggio di pronta guarigione.

Noi ci siamo messi subito a disposizione nel senso che abbiamo dato al Lecce la possibilità di decidere se continuare la gara o meno; giocare con un compagno in condizioni così e, soprattutto senza sapere come si sarebbero evolute le cose, non era facile. In campo abbiamo detto a Mister Liverani e Mancosu che noi saremmo stati a disposizione qualunque cosa avessero deciso. Mi sono spaventato perché, con gli episodi accaduti negli ultimi anni, è impossibile non pensare a fatti simili; in campo i compagni di Scavone parlavano anche del fatto che a casa stavano gurdando la TV la moglie e le figlie di Manuel. L’importante è che sia finito tutto per il meglio. Un episodio simile, ma meno serio, era accaduto quando giocavo nella Primavera della Roma, anche in quella gara ci fu un contrasto aereo e un calciatore perse i sensi, ma poco dopo si era rialzato e voleva addirittura continuare a giocare”.

Ciciretti è arrivato da poco all’Ascoli ma col turno di riposo, che i bianconeri osserveranno la prossima settimana, potrà integrarsi ancor più col gruppo:

“Ho trovato un gruppo di ragazzi che si vuole bene, si ride, si scherza, si gioca e quando c’è da lavorare lo si fa con serietà, il Mister vuole questo. Mancano due settimane al prossimo match di campionato e quindi ci saranno tanti giorni utili per integrarsi e capire meglio gli schemi. L’intesa con Ninkovic? Per me è più semplice scambiare palla con lui piuttosto che con chi preferisce andare in profondità. Ad eccezione di quando giocavo con Falco al Benevento, forse questo è il primo anno in cui riesco a giocare palla così facilmente”.

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