Sono 549.873 le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’INPS nelle Marche. Circa il 54% sono pensioni di vecchiaia, seguite da quelle ai superstiti (21,5%), d’invalidi civili (15%), d’invalidità (6,7%), e infine dalle pensioni/assegni sociali (2,7%.)
Dall’introduzione della cd legge Fornero, 8 anni fa, il numero delle pensioni erogate, in tutte le sue tipologie, è diminuito del 4,8% (28.000 in meno).
In crescita l’età media dei pensionati poiché gli ultra 80enni sono aumentati del 10% (da 29,1% a 39,1%); nella fascia 60/64 anni 8,8%, in quella 65/69 anni c’è il 17%, in quella 70/79 il 33%.
Circa l’importo medio delle pensioni percepite, nella nostra regione, questo è di 761 euro lordi, (61,3%) con differenti articolazioni tra le varie tipologie; ovvero si registrano 983 euro delle pensioni di vecchiaia e 422 euro delle pensioni e assegni sociali.
Sono importi inferiori a quelli nazionali: -125 euro lordi medi mensili.
Forte è la differenza degli importi, mensili, nelle pensioni di vecchiaia tra il nostro dato regionale (1.081,37 euro) e quello nazionale (1.375,36) ovvero i nostri pensionati percepiscono 293 euro in meno.
Evidente anche le diseguaglianze, nella regione, sempre sulle pensioni di vecchiaia, sulle differenze di genere; infatti, gli uomini risultano percepire una pensione media di 1380,46 euro al mese mentre le donne di 752,30 euro con un delta negativo di 628,16 euro.
Circa i dati riferiti alle provincie marchigiane, sempre per le pensioni di vecchiaia lavoratori dipendenti, importi lordi mensili, Pesaro Urbino è la più ricca con 1.209,36 euro, seguita da Macerata con 1.206,99, Ascoli Piceno con 1204,35, Fermo 1059,23 e Ancona con 948,19 euro (media regionale come detto 1.081,37 euro).
Il Commento di FRANCESCO FABIANI E GUIDO BIANCHINI STU UIL PENSIONATI ASCOLI PICENO
Risultano evidenti le difficoltà di reddito, causa di pensioni basse, dei nostri pensionati così come una collocazione a riposo in età sempre più che avanzata.
Gli importi ricordati dimostrano come tantissimi pensionati marchigiani sono ai limiti della soglia di povertà, recenti dati statistici ISTAT confermano quando sosteniamo da tempo come UILP. Il sindacato anche con la manifestazione di Roma, del 1°giugno, ha rivendicato una serie di problematiche sulla tutela degli anziani e tra queste la tutela delle pensioni e il superamento della Fornero.
Circa quota 100 alla metà di maggio risultano presentate 3800 domande nelle Marche.
Il 38.6% nella provincia di Ancona il 20% a quella di Pesaro Urbino il 19% in quella di Macerata, 14,8% in quella di Ascoli Piceno e il 7,3% a Fermo.
Un provvedimento a termine che non modifica in alcun modo la Legge Fornero e non affronta in maniera strutturale i nodi del sistema previdenziale. Non risponde alle esigenze del mondo del lavoro che necessita di una vera riforma del sistema previdenziale che garantisca una reale flessibilità per tutti per l’accesso alla pensione a 62 anni, l’uscita anticipata con 41 anni di contributi a prescindere dall’età, il riconoscimento ai fini previdenziali del lavoro di cura, soprattutto a carico delle donne, i lavori manuali e gravosi come peraltro sosteniamo con la piattaforma unitaria di CGIL CISL UIL.
Non risponde alle esigenze dei più giovani, a coloro che fanno i lavori poveri e discontinui ovvero a coloro che con il metodo attuale non avranno un futuro di pensione e una vita dignitosa.
Il nostro obiettivo è quello di garantire una pensione dignitosa, incrementando le pensioni più basse in base ai contributi versati e al contempo salvaguardando il potere d’acquisto di quelle superiori che continuano a essere taglieggiate anche dal Governo in carica.