Perché Ascoli Piceno è detta la città delle 100 torri? E perché ce ne sono così tante?

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Le torri di Ascoli Piceno
Le torri di Ascoli Piceno

Ascoli Piceno, incantevole città marchigiana di origine antichissima, è spesso soprannominata “la città delle cento torri”. Questo appellativo, che evoca suggestioni medievali e scenari da romanzo storico, affonda le radici in un passato glorioso e affascinante. Ma cosa si cela davvero dietro questo soprannome? E perché, proprio ad Ascoli, si è verificata una tale concentrazione di torri?

Un simbolo di potere e prestigio

Nel Medioevo, soprattutto tra il XII e il XIV secolo, Ascoli visse un periodo di notevole espansione economica, politica e urbanistica. La città, posta in posizione strategica lungo la Via Salaria e circondata da fertili colline e montagne, era un importante centro commerciale e di scambi.

In questo contesto fiorente, le torri divennero il simbolo per eccellenza del potere e della ricchezza delle famiglie nobiliari. Come in altre città italiane, anche ad Ascoli le famiglie più influenti costruivano torri accanto o integrate alle proprie dimore per affermare visivamente il loro prestigio. Più alta era la torre, maggiore era l’influenza percepita di quella casata. In un’epoca in cui non esistevano giornali o social network, l’architettura parlava per conto delle persone.

Non solo difesa, ma anche status

A differenza di quanto si potrebbe pensare, molte di queste torri non avevano una funzione strettamente difensiva. Certamente erano solide, con mura spesse e poche aperture, e potevano offrire rifugio in caso di scontri cittadini o attacchi esterni. Ma il loro ruolo principale era quello di affermare un’identità sociale ed economica.

Costruite in travertino, la pietra simbolo di Ascoli, le torri contribuivano a creare un paesaggio urbano verticalizzato e imponente, nel quale ogni famiglia cercava di “primeggiare” letteralmente sull’altra. La città assumeva così un aspetto unico, con decine e decine di strutture che svettavano verso il cielo, in un silenzioso ma eloquente dialogo di supremazia.

Quante torri c’erano davvero?

L’espressione “città delle cento torri” è in parte simbolica. Non significa che esattamente cento torri siano mai esistite contemporaneamente, ma che ce ne fossero moltissime: alcune fonti parlano di oltre 200 strutture tra torri vere e proprie, torri gentilizie, case-torri e torrioni di difesa. Oggi ne restano circa cinquanta ben conservate, che si possono ancora ammirare passeggiando per il centro storico.

Tra le più note, si ricordano la Torre degli Ercolani, la Torre degli Squarcia, la Torre della Rua e la Torre del Palazzo dei Capitani, affacciata su Piazza del Popolo, uno dei salotti più belli d’Italia. Alcune sono state inglobate in palazzi successivi, altre mantengono la struttura originaria. In ogni caso, rappresentano una straordinaria testimonianza di storia urbana medievale.

Un patrimonio unico

Il fascino delle torri di Ascoli non sta solo nella loro bellezza architettonica, ma anche nel significato profondo che esse conservano. Raccontano una città orgogliosa, divisa in fazioni ma anche vivace e prospera, in cui l’identità collettiva si costruiva anche attraverso la pietra.

Oggi Ascoli Piceno conserva il titolo di “città delle cento torri” come marchio identitario, legato a una storia unica nel suo genere. Visitare Ascoli significa camminare in un museo a cielo aperto, dove ogni angolo conserva tracce di questa straordinaria eredità verticale.

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