I casi emersi sono ben ottanta e l’accusa è odiosa: i furbetti avrebbero esposto sulle loro auto permessi per disabili falsificati (in alcuni casi anche malamente) o avrebbero continuato a utilizzare quelli dei congiunti anche diversi anni dopo la loro morte. Tutto solo per poter parcheggiare ovunque senza rischiare multe.
E’ quanto ricostruisce un articolo del Corriere Adriatico Ascoli, che fa il punto sulla questione dei cosiddetti furbetti del permesso. I controlli della Polizia locale e della Saba, società che gestisce i parcheggi a pagamento, sono comunque costanti. Ma accertare il reato, soprattutto nei casi dei permessi veri usati indebitamente da eredi e congiunti, implica procedure lunghe e laboriose. In caso di permessi falsificati si rischia comunque una denuncia penale.