Teatri del sacro, ecco il programma di venerdì 21 ad Ascoli

Un successo immediato e travolgente che ha stupito anche gli organizzatori: il pubblico ascolano ha accolto con entusiasmo il Festival I Teatri del Sacro, in scena nel capoluogo piceno fino a domenica

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Sporco Negro - Sowe e Bianco eBah - ph Alex Nesti da ufficio stampa Teatri del sacro
Sporco Negro - Sowe e Bianco eBah - ph Alex Nesti da ufficio stampa Teatri del sacro

Un successo immediato e travolgente che ha stupito anche gli organizzatori: il pubblico ascolano ha accolto con entusiasmo il Festival I Teatri del Sacro, in scena nel capoluogo piceno fino a domenica: lunghe file già da 30 minuti prima dell’inizio della rappresentazione e soprattutto lunghissimi applausi per gli artisti che in questi giorni sono i protagonisti della rassegna.

Un cabaret razzista e politicamente scorretto sul pensiero becero e xenofobo: si apre all’insegna della provocazione la giornata del 21 giugno con SPORCO NEGRO della compagnia Kronoteatro, in scena in prima nazionale alle 19.30 al Teatro dei Filarmonici. Lo spettacolo prende spunto da “accogliere gli stranieri” per giocare sugli stereotipi, svelando con feroce sarcasmo la violenza e la paura del diverso che abita in ognuno di noi, che in fondo non siamo altro che “sporchi bianchi”.

Il secondo spettacolo della giornata, in prima nazionale a San Pietro in Castello alle 21, approfondisce il tema “perdonare le offese” in un momento storico in cui il perdono sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo a favore della logica della vendetta. In SETTANTA VOLTE SETTE di Controcanto Collettivo il perdono è la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo.

Appuntamento speciale il 21 giugno ore 12 al Centro L’Impronta con il ciclo VOCI FUORI SCENA: tema dell’incontro è “Non avrai altro Dio” in riferimento alla vicenda narrata in 82 PIETRE ma anche e soprattutto al boss protagonista di ACQUASANTISSIMA e alla sua sconcertante concezione di Dio, oltre alla compagnia Nutrimenti Terrestri e a Fabrizio Pugliese ospiti d’eccezione per questo incontro saranno Don Giacomo Panizza, sacerdote sotto scorta per essersi opposto alle ‘ndrine in Calabria e Manuela Iatì, giornalista d’inchiesta che da sempre segue questi temi.

AVVERTENZA SPECIALE PER IL PUBBLICO

Per evitare la ressa e cercare di accontentare tutti è stato necessario approntare un sistema di prenotazione del posto per gli spettacoli allestiti a San Pietro in Castello (il luogo con la minor capienza): è necessario recarsi dalle 10 alle 17 presso l’info point del Festival presso il centro L’Impronta (piazza Antonio Bonfine) e ritirare le contromarche per garantirsi l’accesso in sala (massimo due contromarche per persona). Ogni giorno vengono distribuite le contromarche per gli spettacoli in scena il giorno stesso.

PROGRAMMA DETTAGLIATO 21 GIUGNO

ore 12.00 | Spazio l’Impronta

VOCI FUORI SCENA Non avrai altro Dio

Il titolo dell’incontro è “Non avrai altro Dio” in riferimento alla vicenda narrata in 82 pietre e al boss protagonista di Acquasantissima e alla sua sconcertante concezione di Dio.

Con Don Giacomo Panizza: prete bresciano, vive in Calabria da oltre trent’anni. Nel 1976 ha fondato a Lamezia Terme la comunità “Progetto Sud”. Dal 2002 vive sotto scorta per essere stato testimone di giustizia contro un clan mafioso e per aver preso in gestione per attività sociali un edificio confiscato alla ‘ndrangheta.

Manuela Iatì giornalista, ha lavorato presso l’emittente Reggio Tv; poi approda a Rete Kalabria (Vibo Valentina), Tele Spazio Calabria e infine a Sky come corrispondente dalla sua Regione; inviata per Piazzapulita nella stagione 2013, ha collaborato per varie testate quali Ilfattoquotidiano.it e Calabria Ora. Autrice di alcuni libri e saggi d’inchiesta, attualmente è inviata nella redazione romana di Sky Tg24.

Fabrizio Pugliese autore di Acquasantissima nonché attore e regista dello spettacolo, frutto di anni di studio del fenomeno ‘ndranghetista in Calabria.

Compagnia Nutrimenti Terrestri attiva da più di quindici anni, Nutrimenti Terrestri persegue da sempre l’attenzione nei riguardi della drammaturgia contemporanea italiana, la ricerca e la valorizzazione dei nuovi autori – giovani e meno giovani – e, nello specifico, l’attenzione che questi ultimi riservano nelle loro opere al mondo attuale ed ai nodi critici del nostro tempo.

ore 19.30 | Teatro dei Filarmonici

SPORCO NEGRO

Kronoteatro

drammaturgia Kronoteatro

regia Maurizio Sguotti

con Bubacarr Bah, Tommaso Bianco, Alhagie Barra Sowe

musiche e disegno luci Alex Nesti

costumi Francesca Marsella

con il sostegno di Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello

“Accogliere gli stranieri”

Sporco Negro è uno spettacolo che mette completamente a nudo, a nervi scoperti, senza nessun riguardo verso il politically correct o verso la forma edulcorata del socialmente accettabile, tutti i pregiudizi e le paure che quest’Italia nutre nei confronti del diverso.

Un cabaret razzista e politicamente scorretto sul pensiero becero e xenofobo, reso pensiero pubblico da anni di cultura mediatica attraversata e pervasa da un sottile e soffuso razzismo.

Ridiamo amaramente di noi, certi di essere distanti da quel modo di pensare, da quella visione. Ma è davvero così? O stiamo ridendo della nostra mostruosità? Quanto siamo affezionati a quel retaggio folkloristico figlio degli stereotipi cinematografici e macchiettistici? Quanto fa parte di noi, o meglio, quanto è dentro di noi tanto da considerarlo perfettamente integrato con i nostri ideali? Viene allora da chiedersi quanto chi si ritiene accogliente, aperto e disponibile, poi non cada nell’immaginario stilizzato e quanto non siamo noi, occidentali moderati, ad essere degli “sporchi bianchi”. Lo spettacolo ci mette in crisi svelando allo spettatore di essere contemporaneamente oggetto e soggetto della messa in scena.

Sul palcoscenico due attori non professionisti del Gambia e un membro storico della compagnia.

ore 21.30 | San Pietro in Castello

SETTANTA VOLTE SETTE

Controcanto Collettivo

drammaturgia originale Controcanto Collettivo

ideazione e regia Clara Sancricca

con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca

voce fuori campo Giorgio Stefanori

scenografia e costumi Controcanto Collettivo con Antonia D’Orsi

disegno luci Cristiano Di Nicola

foto di scena Simone Galli | Atlas fotografie

organizzazione Gianni Parrella

in coproduzione con Progetto Goldstein

“Perdonare le offese”

 

Settanta volte sette racconta la vita di due famiglie i cui destini s’incrociano in una sera. Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere

invano. Eppure racconta anche la possibilità che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che l’empatia non sia solo un’iperbole astratta e che l’essere umano, che conosce il contagion del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere l’uomo.

Lo spettacolo affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole.

Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro l’assunto che al male vada restituito il male. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. E che questa possibilità non ci sfida dall’alto dei cieli, ma è concreta, laica e umana.

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