Torna con due medaglie d’oro di campione Europeo e due d’argento appese al collo Ruud Koutiki da Parigi dove si sono disputati i 9° Campionati Europei di Atletica Leggera INAS, riservati ai paratleti con disagio intellettivo.
Le ha conquistate disputando una serie di gare impeccabili che lo hanno portato anche a ritoccare quelli che erano i primati nazionali dei 100 e dei 200 che già gli appartenevano.
Giovedì 19 luglio allo stadio parigino di Charlety nella finale di 100 conquista il suo primo oro disputando una gara di grande progressione con fase lanciata eccellente chiudendo in 11”12 (NRI precedente Koutiki 11”13). Solo l’altro azzurro, Raffaele di Maggio, riusciva a rimanere nella scia chiudendo in 11”33.
Passata un’ora va in scena la 4×100. La staffetta italiana è competitiva e rispetta appieno le attese dello staff tecnico guidato dal prof. Mauro Ficerai, Referente Tecnico Nazionale per l’Atletica leggera. Parte da favorito il quartetto composto da Gaetano Schimmenti, Ruud Koutiki, Mario Bertolaso e Raffaele di Maggio e nonostante qualche incertezza nei cambi taglia il traguardo in 44”43 (NRI) davanti a Spagna e Portogallo.
Venerdì 20 luglio è il giorno dei 2 argenti. Il primo nei 200. Una gara straordinaria. Partenza ottima con una buona accelerazione in curva lo porta a presentarsi sul rettilineo appaiato al favorito francese Kouakou che, a quel punto prende un leggero vantaggio, negli ultimi 35 metri Koutiki recupera, man mano, e taglia il traguardo con soli 4 centesimi di ritardo rispetto al transalpino. Tempo sorprendente (22”34) (NRI che risaliva al 2014 e abbassato di 41 centesimi).
Due ore dopo, la staffetta 4×400 (Di Maggio, Bertolaso, Koutiki, DienG) regala agli azzurri e a Ruud un ennesimo sorriso. Ancora medaglia d’argento. Una staffetta omogena con cambi fluidi e senza intoppi chiude in 3’30”05 (NRI). Nulla da fare contro lo strapotere della Russia che chiude in 3’25”, ma la giovane età del gruppetto azzurro fa ben sperare per il futuro. Terza piazza per il Portogallo
Ruud che, pur disputando la finale paralimpica dei 400 a Rio 2016, dal 2014 non centrava una medaglia internazionale. A Parigi, nei giorni scorsi, ha ritrovato la migliore condizione, minata in questi anni da una serie di piccoli infortuni che ne ha compromesso per lungo tempo la continuità nei risultati.
L’atleta ascolano di origini congolesi, allenato da oltre 10 anni dal prof. Mauro Ficerai, gareggia per l’Asa Ascoli e, per l’attività paralimpica, con l’Anthropos di Civitanova Marche del presidente Nelio Piermattei.