Caro sindaco, ecco perché non tornerò mai più a Offida | LA LETTERA

Di seguito pubblichiamo integralmente la missiva che abbiamo ricevuto da un insegnante di origini picene in vacanza nella nostra provincia

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“Sono un insegnante di Roma, figlio di ascolani e che ha il Piceno nel cuore, che ha recentemente trascorso solo la prima notte di un soggiorno in quel di Offida e che a tale proposito ha scritto una lettera aperta al sindaco di questa cittadina”. Di seguito pubblichiamo integralmente la missiva che abbiamo ricevuto. AscoliNews sarà ovviaamente ben lieto di ospitare la replica del primo cittadino o di altre persone chiamate in causa.

LA LETTERA

A Offida? Mai più! Sono un turista e la notte voglio dormire! 
Lettera aperta di un turista indignato al sindaco di Offida.
Non conosco il nome del sindaco di Offida. Non so quale sia la sua parte politica. Se è espressione di un partito tradizionale o di una lista civica. Ma voglio rivolgergli pubblicamente qualche parola. 
Nella cittadina da lui amministrata non avevo mai messo piede fino a pochi giorni fa. Proprio per questo motivo ho deciso di visitarla. Per me l’occasione sarebbe stato il consueto appuntamento con la fiera “L’antico e le palme”, la bella manifestazione che si tiene da tanti anni a San Benedetto del Tronto, e che per me è diventata un’abitudine. Sono figlio di ascolani anche se sono nato e vivo a Roma. Conosco tutto il Piceno. Belle terre, bella gente. Però non ero mai stato ad Offida. Per questo motivo stavolta, invece di prenotare un B&B ad Ascoli o direttamente a San Benedetto, ho scelto di cercarne uno, su un noto sito specializzato, proprio a Offida. 
Sono arrivato il primo pomeriggio di venerdì. Le prime impressioni sono state subito positive: le antiche mura, le case, le chiese, i monumenti. Ma avevo già deciso che avrei dedicato il pomeriggio di quella giornata al mercato dell’antiquariato a San Benedetto, e le giornate di sabato e domenica a visitare e fotografare Offida. Perché fotografare? Prima di diventare un insegnante sono stato un fotografo professionista. Avevo perciò con me ottime attrezzature, con l’idea di produrre un reportage che, come tanti altri, avrei utilizzato per invogliare i miei studenti del liceo a visitare questa nuova destinazione, proponendo loro direttamente le immagini o diffondendole sui social network.
Lascio quindi la valigia presso il B&B che mi ospita e parto per San Benedetto. La signora che gestisce la struttura mi avvisa che per quella sera è prevista l’inaugurazione di un festival dedicato agli artisti di strada, e che ci sarà molta gente e un po’ di confusione in giro, con probabili difficoltà a trovare parcheggio. Ma sono contento: mi piacciono moltissimo gli artisti di strada, ben conosco le loro arti, e sarà una cosa in più da vedere e da fotografare. Dato che però avevo già pensato che quel venerdì sarebbe stato dedicato all’Antico e le Palme, decido di rimanere sulla costa fino a tardi, in modo da evitare di incontrarmi con chi partecipa alla manifestazione di Offida. E così faccio: rientro al paese a mezzanotte e tre quarti. La cittadina di notte è bellissima e silenziosa. Entro in stanza, faccio per mettermi a dormire, quando sento un forte tremore provenire dal vetro della finestra. E’ un rumore basso e potente. Qual è il primo pensiero che farebbe chiunque quando, in questa zona d’Italia, sente tremare i vetri? Semplice: il terremoto! Balzo giù dal letto, ma mi accorgo che il rumore e il tremore non è naturale: è ritmico. Bum-bum-bum! Apro la finestra, e le onde sonore della peggiore musica discotecara entrano dentro la stanza come se un altopralante impazzito fosse posto direttamente sul davanzale. All’una di notte! Chi è il pazzo che fa una cosa del genere? Mi affaccio, guardo attorno ma non si vede nessuno. Si sente solo questa musica che rimbomba per le strade. Penso che forse saranno gli ultimi rigurgiti della manifestazione, della quale però non avevo trovato traccia: non c’era assolutamente nessuno in giro. Mi rimetto a letto, sperando che entro poco tempo la facciano finita. Ma non è così. Il rumore (no, non è musica: solo rumore) va avanti, e anzi si intensifica. Unz! Unz! Unz! I vetri tremano. Chiudo tutte le finestre per attutirlo, e il caldo in pochi minuti infiamma la stanza. Passa un’ora. Sono quasi le due di notte e il frastuono non accenna a diminuire. Allora esco dal B&B per cercare di identificarne la provenienza. Ma non conosco Offida, è la prima volta che la visito. Giro per le antiche stradine, ma il rumore sembra provenire dappertutto. Da quella strada, poi da quella piazza. Ma non è così, non c’è nessuno. Incontro per strada altre persone che come me, sgomente, sono scese per capire di cosa si tratti. Vedo un anziano signore in pigiama. Dopo un po’ un altro forzato insonne mi dice che potrebbe venire da una piazza appena fuori del centro storico. Circa alle due di notte faccio una prima chiamata ai Carabinieri, spiegando la situazione. Molto gentilmente mi spiegano che non possono intervenire perché hanno una sola auto a disposizione e altre urgenze in altri paesi, per fatti più gravi. Ringrazio, ma non mi rassegno. Col mio tablet vado sul sito web del Comune, dove trovo un numero dei vigili urbani da chiamare per le emergenze, e questa mi sembra proprio una emergenza: essere privati del riposo notturno, e tanto più in una maniera così invasiva, è sicuramente una emergenza. Ma al numero non risponde nessuno. Sindaco, cosa mettete a fare un numero per le emergenze se poi non c’è nessuno che risponde? A cosa serve? A dare un’idea di efficacia e di efficienza che però non corrisponde assolutamente alla realtà? Poi penso: ci sarà in questo paese un funzionario del comune, un carabiniere della stazione, un assessore, un consigliere, un sindaco, che saranno stati anche loro svegliati dal frastuono e quindi interverranno? No, non è così. Non interviene nessuno. Prendo atto che il paese è abbandonato da qualunque autorità. Chi non può intervenire, chi non risponde, chi non sente o fa finta di non sentire. Però non si dorme. Essere privati del diritto al sonno è una cosa che ritengo una violenza inaccettabile, un sopruso che non può essere taciuto. 
Intorno alle tre di notte chiamo ancora i carabinieri, che questa volta mi dicono che hanno risolto le precedenti emergenze e che quindi interverranno. Intorno alle tre e trenta, finalmente, all’improvviso il frastuono cessa. Ma il nervosismo, l’arrabbiatura, la desolante sensazione di abbandono nella quale ai miei occhi versa tutto il paese mi impedisce di dormire.
Si fa giorno e la mattina incontro altri cittadini di Offida che, per strada, anche loro si stanno lamentando di quanto accaduto. Anche loro non hanno ovviamente chiuso occhio, anche loro ovviamente sono arrabbiatissimi. Nessuno sa quale fosse la fonte del disturbo, cioè da dove provenisse la musica. Arriva però a spiegarcelo un altro signore che nella notte, non potendo nemmeno lui dormire, ha preso la sua auto ed è andato a cercare l’origine della follia sonora. E ci ha raccontato che, in non ricordo quale spazio, il programma della manifestazione dedicata agli artisti di strada prevedeva una sorta di “DJ set” con inizio proprio all’una di notte! All’una di notte??? Ma a quell’ora gli stessi artisti dormono! E infatti non c’era quasi nessuno, spiega il testimone. Solo altoparlanti a tutto volume e una decina di tizi che si dimenavano. Dall’una alle tre e mezza di notte, fino all’arrivo dei carabinieri. Ché credo sia solo grazie al loro intervento che la follia acustica finalmente abbia avuto termine.
Bene, io a questo punto mi arrabbio ancora di più: perché qui non si è trattato del comportamento di qualcuno totalmente disinteressato al rispetto degli altri, ma siamo di fronte proprio a una scelta degli amministratori del Comune!! Proprio quel sindaco che dovrebbe garantire la tranquillità, il riposo notturno e il benessere dei propri cittadini e dei loro ospiti, ha permesso tutto questo? Sapeva e non ha controllato? Sapeva e non ha impedito? Sapeva che c’era una manifestazione notturna ma nessuno rispondeva al numero di emergenza del sito del Comune? Ma che sindaco è questo? Che sindaco è quello che è impermeabile alle più elementari norme sui rumori notturni, sul diritto al riposo e alla quiete, e che addirittura autorizza certi eccessi? Chi è questo sindaco, che amministrazione è quella che antepone il divertimento o l’interesse di uno sparuto gruppo di persone rumorose al diritto alla quiete nelle ore notturne? Che permette che centinaia o migliaia di cittadini vengano disturbati dalla prepotenza acustica di pochi? Ma lo sa questo sindaco che l’art. 659 del codice penale punisce con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro “chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero, abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche …. disturba le occupazioni o il riposo delle persone….”. Lo sa e non gliene importa niente? 
Ecco, venire a conoscenza del fatto che tale assurdità notturna facesse addirittura parte di un programma ufficiale mi ha fatto comprendere una sola cosa: in quel luogo non potevo più stare. Via da Offida nel minor tempo possibile. Non posso e non voglio rimanere in un luogo del genere, dove i diritti elementari non vengono tutelati, dove chi dovrebbe garantire sicurezza e tranquillità è invece assente, pur conoscendo dell’esistenza di una manifestazione pubblica! Me ne vado perché se quella è stata la notte tra il venerdì e il sabato, chissà cosa potrebbe accadere nella notte successiva, quella tra sabato e domenica! La mancanza di riposo notturno mi ha privato della possibilità di visitare la città e di fare le cose che avevo in programma. Cose semplici, cose da turista. Turista che non metterà mai più piede qui. Ho preferito rinunciare anche ai soldi già sborsati per il mio alloggio. Molto gentilmente la titolare del B&B mi ha promesso la restituzione, ma ovviamente non posso accettare: lei non ha alcuna responsabilità se nel suo comune chi dovrebbe garantire livelli minimi di civiltà e di civile convivenza invece permette questo! Quindi via da Offida e a mai più rivederci. Non ho nemmeno preso in considerazione l’invito dei carabinieri, e cioè quello di sporgere querela. Il rispetto degli altri dovrebbe essere un valore condiviso, tanto più da chi ha responsabilità di amministrazione. Non credo si possa inculcare con una querela, non servirebbe a nulla. Se non si posseggono certe sensibilità, se non si comprende quali siano le priorità nella conduzione di una comunità locale e dei suoi interessi, non vale nemmeno la pena starlo a spiegare. E non voglio nemmeno perderci altro tempo. Semplicemente, mai più qui.

LETTERA FIRMATA

2 COMMENTI

  1. Non credo possano esserci repliche né attenuanti a una simile violazione delle norme più elementari di convivenza civile, soprattutto all’interno di un centro abitato… la notte del 24 agosto ero ad Offida e posso testimoniare di aver vissuto lo stesso incubo…non mi era mai successo prima d’ora…vetri della casa che tremavano, pessima musica da discoteca dall’una di notte fino alle 3,30 del mattino… ho chiamato anch’io, invano, il 113 senza che nessuno intervenisse…mi hanno consigliato di fare un esposto al Comune l’indomani mattina… Voglio sperare e credere che episodi come questo non accadranno mai più, altrimenti altro che agevolazioni fiscali per ripopolare Offida…se ne andranno anche quei pochi che ci stanno…

  2. Da ex offidana vorrei dire a questi turisti che Offida è un paese bellissimo e gli offidani persone gentili, ospitali, allegre ecc.ecc., peccato che hanno un sindaco che non li rappresenta affatto degnamente visto che non ha ritenuto doveroso dimettersi dopo gli episodi “botte al bove finto”

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