Terremoto, Ascoli deve ripartire da olive ascolane e turismo: parola di Nomisma

Per risollevarsi dalla botta del terremoto Ascoli deve puntare sulle eccellenze territoriali, come le olive ascolane. A dirlo è uno studio ("Ripartire dopo il sisma") del centro Nomisma

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Per risollevarsi dalla botta del terremoto, Ascoli deve puntare sulle eccellenze territoriali, come le olive ascolane. A dirlo è uno studio (“Ripartire dopo il sisma”) del centro Nomisma, che ha preso in esame le economie dei territori colpiti dal terremoto del 2016 indicando le possibili strade di sviluppo.

Tra le direttrici individuate dai ricercatori – con possibilità di accesso a fondi di finanziamento – un posto importante occupa un prodotto molto noto anche fuori dalle Marche, l’oliva ascolana del Piceno Dop. Ma anche il ritorno della canapa, con lo sviluppo di una filiera industriale, può essere un volano importante per l’economia locale. Insomma: l’agricoltura e i prodotti tipici devono essere una delle priorità.

Non solo: uno degli obiettivi individuati da Nomisma è quello del riutilizzo a fini turistici di almeno mille seconde case oggi completamente vuote, attraverso sistemi di vacanza condivisa che potrebberop portare benefici milionari al territorio. Un progetto a cui si dovrebbe affiancare la creazione di un campus di alta formazione per l’ospitalità e il turismo.

Per quanto riguara invece il manifatturiero, Nomisma evidenzia che uno dei punti di ripartenza può essere la filiera calzaturiera, con un’azione concreta di sviluppo delle competenze artigianali (orlatura, tatuatura, decorazione).

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