Gli ospedali già chiusi sono già 13 e il progetto dell’ospedale unico rischia di creare ulteriori disagi per i cittadini del piceno. A dirlo sono il comitato Ospedali pubblici Marche e il gruppo No Ospedale Unico Piceno, che hanno deciso di sxcrivere al Ministro della Sanità, Giulia Grillo per fare il punto della situazione e denunciare la situazione di profondo disagio.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
«Con la presente, in poche parole vorremmo illustrarLe il dramma sanitario in corso nella nostra Regione Marche, dove il Potere Regionale, applicando il disastroso Piano Sanitario, peraltro scaduto nel 2014, e procedendo a peggiorarlo, dal 2014 ad oggi, con raffiche di delibere di Giunta Regionale che hanno comportato la chiusura scellerata di ben tredici ospedali con bacini di utenza di decine di migliaia di abitanti, quasi tutti nel medio/alto entroterra, ha generato il disastro. Facendo ciò non solo i pochi Ospedali rimasti si debbono sobbarcare enormi disfunzioni di caos ai Punti di Intervento,ai Pronto Soccorso e nei ricoveri che facilmente vedono applicare il metodo dei “letti fuori reparto” , che generano un putiferio ormai non più sopportabile da malati e dalle famiglie, ormai diventate come carovane di nomadi disperati anche nella logistica e nel conforto.
Ultimamente, nel mese di Agosto c.a., il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, in una riunione Ufficiale di sette Sindaci della Provincia di Pesaro, ha loro annunciato con decisione che il modello organizzativo che applicherà nella Regione Marche, sarà quello di UN SOLO OSPEDALE PER PROVINCIA ed un UNICO PRONTO SOCCORSO per Provincia. Il che, non solo confermerebbe la scellerata chiusura dei tredici Ospedali che ha iniziato il peggioramento drastico del dramma, ma anche di quelli attualmente esistenti, quasi tutti localizzati in citta’ da circa 45/50 mila, abitanti circa, salvo qualche caso in zona montana o disagiata.
Nella parte Sud della regione, nella provincia di Ascoli Piceno, l’applicazione di un fantomatico algoritmo, ha addirittura previsto la trasformazione degli unici due ospedali, San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno, con bacini di utenza che sfiorano per la sola San Benedetto i 36 mila accessi al Pronto Soccorso, in case della salute, ovvero prevalenza di attività ambulatoriali. Non si tiene, infine, in considerazione, poiché irrilevante per il prof. Ceriscioli, la congrua mobilta’ attiva dalla confinante Regione Abruzzo. Non si tengono in considerazione, per la location dell’ospedale Unico, sempre sulla base dell’algoritmo Spinetoli, in una zona a rischio dissesto idrogeologico, la patologie tempo dipendenti, che prevedono una tempistica di intervento brevissima, in una regione con intensità di popolazione prevalentemente concentrata sulla costa. Inoltre nel sud della Regione, non ci sono già è non ci saranno, sempre secondo il professor Ceriscioli,specialistiche come la Cardiochirurgia, la Neurochirurgia e la Chirurgia Vascolare.
Tale situazione non è più sopportabile nelle Marche, ed il nostro UNICO Comitato in Regione, di cui fanno parte Comitati rappresentati ogni Provincia, ha elaborato una PROPOSTA POLICENTRICA ‘SPINTA’ E CONTRO GLI OSPEDALI PUBBLICI PROVINCIALI che, NE SIAMO PIÙ CHE CERTI, equilibrerà la protezione della salute dell’intero territorio marchigiano.Proposta che Le rimettiamo allegata alla presente.
In relazione a ciò la preghiamo di sospendere a tempo indeterminato la valutazione ministeriale a garanzia della sostenibilità economica del project financing presentato da una associazione di imprese capeggiata dalla Renco, relativamente alla realizzazione dell’ospedale unico provinciale a Muraglia frazione di Pesaro. Tale iniziativa ha comportato un preciso appello all’Anac da parte di consiglieri comunali 5 Stelle di Fano ed al suo Ministero stesso (Nucleo di valutazione e di verifica degli investimenti pubblici).
Oltre a ciò riteniamo che il ‘governo del cambiamento’ ed, in particolare lei, signora ministro, su cui si basano le nostre ultime speranze, provveda rapidamente, magari preannunciandolo da subito, ad avviare subito le seguenti iniziative:
– revoca immediata del (per noi e per tanti disastroso) decreto Balduzzi d.m. 70;
– revoca immediata dgl.502 De Lorenzo e riorganizzazione del rapporto pubblico/privato;
– emanazione veloce di un decreto ministeriale, comportante la riapertura di tutti gli ospedali esistenti al 31.12.2010, al fine di ritornare ad una equilibrata sanità policentrica e filtrante che cambi totalmente la sfasciata sanità regionale e nazionale creata da ‘altri’.
La ringraziamo dell’attenzione, e, ci creda, solo su di Lei, poniamo la fiducia».