Provinciali, l’analisi della destra: il centrosinistra ha perso 7mila voti ponderati

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Il centrosinistra? Ha vinto, ma alle scorse elezioni provinciali ha perso quasi 7mila voti. A dirlo è una nota congiunta di Forza Italia (Marcello Fiori), Fratelli d’Italia (Marco Fioravanti) e Lega (Maria Andrea Antonini) che analizza i dati delle votazioni che hanno eletto Sergio Fabiani alla guida dell’ente. La pubblichimo integralmente, aggiungendo in calce i risultati del voto.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

PROVINCIALI 2018: il Centrodestra conferma i 39.000 voti ponderati che aveva ai nastri di partenza, la Sinistra ne perde per strada quasi 7.000.

Ad una settimana dal voto per le Provinciali 2018 è giusto analizzare, con serietà, il risultato di una consultazione che ha coinvolto i 426 consiglieri e sindaci dei 33 comuni della provincia.
Ai nastri di partenza il centrodestra, con Piunti candidato presidente, vantava un monte voti ponderati pari a 39.569, ovvero quelli dei 147 amministratori dei 6 comuni di area centrodestra.
La Sinistra picena poteva invece contare su un pacchetto voti ponderati di ben 261 amministratori dei 26 comuni di area centrosinistra, pari a 53.791 voti.
6.428 erano invece i voti ponderati che il M5S, che ha scelto di estraniarsi dalla competizione, aveva in dote con i 18 amministratori pentastellati distribuiti in 8 comuni della provincia.
Potendo contare su un vantaggio di oltre 14.000 voti ponderati sulla griglia di partenza, la prima cosa sorprendente è stata la rinuncia del PD ad una cosiddetta candidatura organica al partito.
In tribuna il “sempre a disposizione del Mister” Augusto Curti, per lasciare il posto da titolare al sindaco di Montegallo Sergio Fabiani che è stato nominato Presidente della Provincia con 46.922 voti ponderati.
Quando diciamo che Sergio Fabiani è l’unico vincitore delle Provinciali, ovviamente insieme ai suoi due principali sponsor, lo facciamo a ragion veduta considerando il fatto che mentre il Centrodestra ha confermato la totalità dei propri 39.386 voti di partenza (nonostante un’astensione del 16% degli aventi diritto al voto), la Sinistra ha perduto per strada quasi 7.000 voti (53.791voti iniziali – 46.922 voti ottenuti) confermando l’emorragia che sta attanagliando il partito di Renzi & C.
I festeggiamenti di alcuni esponenti del PD, talvolta scomposti come quello del segretario Terrani che quasi è arrivato a pubblicare il codice fiscale dei votanti, non trovano a nostro avviso riscontro nella realtà dei fatti, essendo che non è un dato secondario rammentare ancora una volta che i votanti erano in larghissima parte amministratori eletti nel 2014 (25 comuni su 33), ovvero in un’epoca politica jurassica rispetto all’attuale stato delle cose.
Un convinto grazie va riconosciuto al sindaco di San Benedetto del Tronto Pasqualino Piunti che, pur conoscendo benissimo lo scarto iniziale dal quale si partiva, con un atto di amore ed attaccamento al centrodestra si è messo a disposizione per non lasciare campo libero ad un PD agonizzante che presto, quando voteranno i cittadini, prenderà consapevolezza del fatto che ha davvero poco da festeggiare.

 

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