Maltrattamento di animali, assolto il Consorzio Il Picchio

Si conclude con un'assoluzione, perché il fatto non costituisce reato, l'accusa mossa al Consorzio Il Picchio quattro anni fa

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Gatti, foto d'archivio
Gatti, foto d'archivio
Si conclude con un’assoluzione, perché il fatto non costituisce reato, l’accusa mossa al Consorzio Il Picchio quattro anni fa per maltrattamento di animali.
“L’accusa ebbe origine da un problema di responsabilità – spiegano gli avvocati Mario Ciafré e Alessandro Bono dello studio  che ha difeso il consorzio – emerso all’interno dell’Oasi La Valle di Spinetoli dove dal 2014 il Picchio gestisce in maniera ottimale molte attività. Fu proprio in considerazione della buona gestione della struttura – continuano gli avvocati – che alla fine del 2014 la Provincia chiese al Picchio di gestire anche “l’ospedaletto” dei volatili selvatici, una struttura in cui erano ricoverati e riabilitati gli uccelli selvatici feriti a seguito di eventi traumatici. Venne quindi fatta una convenzione “ponte” per un mese, dai primi di dicembre fino alla fine dell’anno rinnovabile tacitamente, che servisse al Consorzio per valutare le condizione degli animali e delle gabbie e capire quali fossero gli interventi necessari per occuparsi in modo ottimale della struttura e, conseguentemente, stilare un budget. Durante questo periodo il veterinario fece il sopralluogo, purtroppo rilevando una situazione disastrosa. Alla luce di quanto rilevato, il Picchio rispose alla Provincia che avrebbe potuto gestire l’ospedaletto, ma a fronte di un budget adeguato. L’amministrazione provinciale, in quel tempo presa dalla divisione tra Ascoli e Fermo, non accettò la richiesta del consorzio, ma chiese di rimando una proroga di tre mesi della convenzione ponte”.
Il Picchio rifiutò la proroga, quindi la convenzione si risolse dal 1 gennaio 2015. È a questo punto – spiega una nota – che si viene a creare una “situazione paradossale”. “Nei tre mesi successivi, nonostante il presidente Domenico Panichi incontrasse più volte comune (come tramite) e provincia chiedendo di intervenire perché la situazione andava peggiorando, l’ospedaletto rimase sostanzialmente abbandonato, perché l’amministrazione provinciale non se occupava e il consorzio non era autorizzato a farlo, essendo proprietà dello stato – raccontano gli avvocati – La situazione si sblocca nel marzo 2015, quando la guardia forestale nel corso di un’ispezione appura le condizioni dell’ospedaletto, dispone il sequestro degli animali e fa partire d’ufficio la segnalazione in procura contro il Picchio, ritenuto responsabile del maltrattamento dei volatili. La tesi difensiva, in seguito accolta, consiste proprio nel fatto che il Picchio non potesse intervenire, ma che fosse la Provincia tenuta a gestire questi animali”.

Venerdì 20 luglio il giudice ha quindi assolto il consorzio Il Picchio, chiarendo nel dispositivo che il fatto non costituisce reato perchè il Picchio aveva rifiutato la gestione dell’ospedaletto, rimasta in mano all’amministrazione provinciale.

“Nonostante fossimo sereni, siamo soddisfatti dell’esito del processo – commenta il presidente del consorzio Il Picchio Domenico Panichi – e del fatto che il giudice venerdì ci abbia assolto chiarendo definitivamente la situazione. Adesso continiamo a lavorare, come non abbiamo mai spesso di fare, con la serietà di sempre”.

 

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