GUIDA: Leggende dei monti piceni: la Sibilla e il Lago di Pilato

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I Monti Sibillini sono un luogo che, come dice il nome, ha ospitato numerose leggende millenarie. Secondo il mito, infatti, in una grotta di queste montagne viveva la Sibilla, veggente che – con le sue ancelle – accoglieva pellegrini da tutta Europa per dare le sue “risposte” a richieste di ogni tipo. Quesiti a cui la donna, sempre secondo la leggenda, rispondeva in maniera enigmatica (oggi diremmo sibillina, appunto) affermando: “Datemi la vostra anima e i vostri desideri saranno esauditi”.  La grotta è ancora parzialmente visibile (nel territorio del Comune di Montemonaco) nonostante una parete sia crollata durante alcuni lavori in epoca fascista. E ad annunciarla sono le iscrizioni lasciate all’ingresso dai passanti.

Poco distante dalla grotta si trova anche il Lago di Plilato, in cui vive un un minuscolo gamberetto rosso (il Chirocefalo Marchesonii) che – rilasciando alcune sostanze – tinge saltuariamente il bacino d’acqua di rosso. Su questo fenomeno sono nate numerose leggende: una vuole che Pilato, passato di lì, si lavò le mani sporche del suo “delitto” o che addirittura il suo cadavere fu buttato in quello specchio d’acqua. Nel Medioevo molti credettero a questi miti e numerosi erano coloro che si recavano sul luogo per celebrare riti ancestrali e messe. Per fermare il fenomeno intervenne anche l’Inquisizione, che stabili l’impiccagione per chi “dava corda” a questa credenza. Una sorte che, pare, toccò a centinaia di persone.

Il Lago di Pilato sui Monti Sibillini
Il Lago di Pilato sui Monti Sibillini

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