Escalation di nuove truffe nel trading: come riconoscerle?

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Trading, foto generica daa Pixabay
Il trading on line sta diventando un’abitudine sempre più diffusa. Sempre più risparmiatori, infatti, decidono – a proprio rischio e pericolo – di rinunciare a qualsiasi intermediario finanziario e di avventurarsi direttamente nel mondo degli investimenti on line, acquistando e vendendo direttamente prodotti di qualsiasi genere (non soltanto azioni o monete). Ma anche, con frequenza crescente, di lanciarsi in rischiosissimi investimenti a leva. Quelli – per banalizzare la spiegazione – in cui si investe un euro su un titolo (senza possederlo) e se ne possono perdere anche 10, 20 o 30.
In questo mondo vale la regola per cui solo chi possiede competenze tecniche e tecnologiche adeguate, oltre a un profilo di rischio personale compatibile, dovrebbe potersi avvicinare agli investimenti on line. In alternativa il rischio di perdere tutto o di cadere in vere e proprie truffe è molto elevato, anche se ci sono strumenti come questo motore di ricerca delle truffe nel trading che con i loro consigli permettono di evitare alcuni tentativi di raggirlo. Di seguito vediamo alcuni consigli base per investire in maniera sicura.

UTILIZZATE SOLO PIATTAFORME AUTORIZZATE CONSOB

Molte truffe si basano sul fatto che le piattaforme non sono certificate e, dunque, non rispondono agli standard minimi di sicurezza per preservare il proprio capitale e investirlo nel rispetto delle regole vigenti (a partire da quelle che tutelano la possibilità di prelevare in ogni momento il proprio denaro). La prima regola è dunque di verificare che il sito scelto si autorizzato dalla Consob, l’autorità italiana in materia. Come? Verificare sulla piattaforma potrebbe non bastare. Il consiglio è sempre quello di incrociare i dati della società che offre il servizio con quelli di Consob o di Banca d’Italia.

VERIFICATE LA SEDE DELLA PIATTAFORMA

Va ricordato poi che è essenziale verificare la sede legale della piattaforma a cui ci si vuole affidare, che deve essere comunitaria. Oggi, infatti, nessuna società extracomunitaria è autorizzata a operare con servizi di investimento nel nostro paese. Vale per la Svizzera o il Liechtenstein, per gli Stati Uniti, l’Australia o – a maggior ragione – per paradisi fiscali sperduti sulle mappe geografiche globali: in questi casi, di certo, non si tratta di piattaforme autorizzate.

OCCHIO AI RENDIMENTI “PROMESSI”…

La regola di fondo di ogni investimenti è che al crescere del rendimento “promesso” cresce sempre anche il livello di rischio del capitale. Le piattaforme serie sono obbligate dalle normative vigenti a non promettere guadagni facili e mirabolanti, ma ad accompagnare ogni messaggio e prodotto finanziario con valutazioni attendibili sul rischio. Quando trovate siti che assicurano rendite a vita, nella migliore delle ipotesi, siete di fronte a pubblicità ingannevoli. Nella peggiore avete a che fare con vere e proprie realtà truffa, in cui la modalità con cui vengono gestiti i vostri investimenti non è chiara e il fatto che potrete prelevare i soldi depositati non è garantito.
Allo stesso modo è consigliato prestare particolare attenzione alle modalità con cui si viene contattati dalle piattaforme. La più rischiosa è la modalità telefonica, ma anche email e banner possono contenere molte insidie. Va ricordato infatti che le pubblicità che compaiono durante la navigazione, nella maggior parte dei casi, sono slegate dai siti che le ospitano e, dunque, non è detto che un sito affidabile stia pubblicizzato una piattaforma di trading altrettanto sicura.

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